LA
NDS
CAPE
DIETRO,
un GRANDE VINO,
i PAESAGGI
della STORIA
LUNGO LA VIA ANNIA
Il paesaggio delle grandi bonifiche
La strada più classica per raggiungere le Terre di Grassaga segue, più o meno, il tracciato della via Annia, l’antica via romana che duemila anni fa da Adria conduceva ad Aquileia.
Si scivola dentro una grande pianura, popolata da frutteti, pioppi salici e robinie, distese di mais. Questa è una terra addomesticata dalle fatiche e dall’ingegno dell’uomo, per secoli resa paludosa dall’incontro dell’acqua dolce dei fiumi con l’acqua salata dell’Alto Adriatico. È il paesaggio delle grandi bonifiche, puntellato di idrovore, simboli di questa grande opera di risanamento, che svettano nelle campagne come archi di trionfo. Ancora oggi i vecchi del territorio dei paesi che fiancheggiano l’antica via, indicano con il dito i luoghi dove arrivava l’acqua del mare, per ricordare che l’impresa è stata lunga, che è terminata solo nell’ultimo secolo e che sono ben cinquantamila gli ettari di terra nuova emersi nel basso Piave: una distesa ricolma dei buoni frutti di campagna.
L’incontro con il Piave
Ancora oggi, quell’antico tracciato s’incrocia con il Piave nei pressi di San Donà, Noventa e Musile: è l’incontro con il fiume della Grande Guerra che cento anni fa fece da argine ai soldati austriaci e segnò il riscatto dell’esercito italiano.
Ed è anche l’ultimo tratto del lungo percorso del Fiume Rosso (così denominato per il tanto sangue che vi fu versato nella Battaglia del Solstizio), che dalle vette dolomitiche scorre dentro le valli e le colline dell’Altamarca, fino a raggiungere la silente pianura veneto-padana. Le terre che lo fiancheggiano sono terre feconde, particolarmente adatte alla coltivazione della vite e alla produzione di superbi vini rossi e bianchi. Dalle terre di Grassaga, volgendo lo sguardo verso San Donà, si scorge in lontananza l’argine del Piave e nelle sere d’estate si sente la sua brezza giungere dalle montagne, di là dal fiume e tra gli alberi.